SALA BAGANZA
Sala Baganza (Säla in dialetto parmigiano) è un comune italiano di 5.394 abitanti della provincia di Parma, circa 12 km a sud del capoluogo provinciale. È sede di numerose aziende del comparto metalmeccanico e del settore agroalimentare (soprattutto lavorazione carne suina per produzione di salumi), dislocate tra Castellaro e San Vitale Baganza, sulla riva sinistra del torrente Baganza. L'offerta eno-gastronomica è invidiabile: è terra delProsciutto di Parma, del Parmigiano-Reggiano e zona di produzione del vino Malvasia.

Il toponimo Sala è di origine longobarda ed è attestato in molte regioni italiane, ad esempio: Sala Bolognese, Sala Comacina (Como), Sala Biellese, Sala Consilina (Salerno), La Sala, a Usigliano di Lari, Pisa, nonché in Svizzera, a Sala Capriasca. La sala era la terra direttamente occupata dal presidio germanico e si contrapponeva alle terre tributarie degli altri abitanti, che corrispondevano ai longobardi in veste di tributo parte dei raccolti. Il termine deriva dal longobardo saliz, che significa fattoria.
Il termine Baganza, dal nome del torrente sulla cui sponda si trova il paese, fu aggiunto per decreto reale solo nel 1862. Il nome è di etimo incerto, ma potrebbe derivare dalla radice celtica bagus (faggio), albero molto comune nella Val Baganza.
Al centro dell'abitato si erge la Rocca Sanvitale, recentemente restaurata, che è ora visitabile.


Nel suo territorio si trova parte del 
PARCO NATURALE REGIONALE DEI BOSCHI DI CARREGA
Il Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega è un'area protetta situata in provincia di Parma.
Il parco copre una superficie di circa 2000 ettari. Al suo interno un'area di 1283 ettari è classificata come sito di interesse comunitario denominato Boschi di Carrega.
È stato il primo parco regionale istituito, nel 1982, dalla Regione Emilia-Romagna.
Si estende su un'area di 1.270 ettari sui terrazzi fluviali tra il Taro e il Baganza, prevalentemente nei comuni di Collecchio e Sala Baganza. Comprendendo circa 1.600 ettari di area contigua (preparco), quasi totalmente in territorio del comune di Sala Baganza, la superficie supera i 2.800 ettari. La sede amministrativa del parco si trova nel "Centro Parco Casinetto" a Sala Baganza. È gestito da un Consorzio costituito tra la Provincia di Parma e i comuni di Collecchio, Parma, Sala Baganza, Felino e Fornovo di Taro.

Il Casino dei Boschi è un edificio fatto costruire dalla duchessa Maria Amalia di Borbone tra il 1775 e il 1789. Fu progettato dall'architetto francese Petitot su un preesistente chalet di caccia. Nel 1819 fu acquistato da Maria Luisa d'Austria, che incaricò l'architetto Nicola Bettoli di ristrutturare l'edificio secondo lo stile neoclassico. 
Aggiunse un lunghissimo colonnato con al centro il Casinetto, un edificio con orologio e torre campanaria, che ospitava il teatrino di corte. La duchessa incaricò il giardiniere Carlo Barvitius, proveniente dalla corte degli Asburgo, di impiantare un elegante giardino all'inglese.
Nel 1870 il Casino dei Boschi e il parco circostante, che erano di proprietà del demanio nazionale del Regno d'Italia, furono ceduti all'Ing. Grattoni; dopo la sua morte, nel 1881, vennero acquistati dagli attuali proprietari, i principi Carrega di Lucedio. Il parco, grazie ad una convenzione coi proprietari, è accessibile al pubblico, mentre l'interno della villa non è visitabile.
La Villa del Ferlaro venne fatta costruire dalla duchessa Maria Luisa d'Austria su un preesistente edificio, il Casinetto Fedolfi, per destinarla a residenza estiva dei suoi figli. L'architetto Paolo Gazzola, incaricato dei lavori, apportò diversi ampliamenti rifacentesi a schemi provenienti dal Palladio. Si trova a poca distanza dal Casino dei Boschi ed è circondata da un parco all'inglese ricco di piante esotiche e conifere secolari. La residenza è attualmente di proprietà privata e non è visitabile all'interno. L'ente parco organizza invece escursioni in carrozza per gruppi organizzati nell'area circostante..
Il Bosco della Capannella è una suggestiva zona del Parco che costeggia la strada comunale che collega Sala Baganza a Collecchio, detta Strada del Conventino. Predominano nel bosco i cerri e i castagni, con larghe spianate prative. Al centro del bosco si trova un casotto detto “la Capannella”, che era usato come capanno di caccia fino ai primi decenni del Novecento. È un itinerario tra i più frequentati dai visitatori sia a piedi che in bicicletta o a cavallo.La Pieve di Talignano si trova sulla dorsale che separa la valle del fiume Taro da quella del torrente Scodogna. È un tipico esempio di architettura romanica, risalente al XIII secolo. La facciata è arricchita da un bassorilievo attribuito all'Antelami; vi è raffigurato San Michele in lotta contro Satana per le anime dei defunti. La chiesa è dedicata a San Biagio vescovo e martire. Si trova lungo l'itinerario della famosa via Romea, percorsa durante il Medioevo dai pellegrini per raggiungere Roma dal nord'Italia e anche dal nord-Europa.
Nel parco si trovano numerosi laghi e laghetti. I principali sono il lago della Vigna (ca. 18.000 m2), il lago della Svizzera, il lago della Grotta, il lago della Navetta, il lago dei Pini e il lago Ponte Verde.

FAUNA
Il capriolo (Capreolus capreolus) è senza dubbio l'animale più rappresentativo del parco. Si trova libero in tutta l'area protetta. È presente da una ventina d'aune aree anche il cinghiale.
Tra i mammiferi sono presenti anche l'arvicola, il riccio, il moscardino, il toporagno, lo scoiattolo e la lepre. Tra i carnivori la volpe, il tasso, la faina e la donnola.
L'avifauna è molto diversificata, comprendendo circa 70 specie presenti regolarmente nel corso dell'anno. Tra queste il picchio verde, il picchio rosso maggiore, la cinciallegra, il picchio muratore, il codirosso, la ghiandaia, il pettirosso, l'usignolo e il verdone. Tra i rapaci lo sparviere, il gufo, l'assiolo e la civetta.
Alcune specie acquatiche vanno e vengono dal vicino Parco Regionale Fluviale del Taro, come la garzetta, la nitticora, l'airone cinerino e varie specie di anatre.
Tra gli anfibi sono comuni il rospo comune, la rana verde, la raganella e il tritone crestato; meno frequenti il rospo smeraldino, l'ululone dal ventre giallo e la salamandra pezzata. Tra i rettili è frequente la testuggine palustre, che abita i laghi (in particolare il lago delle Navette) e le pozze. Presenti anche l'orbettino, il biacco, il saettone e la biscia dal collare. Segnalati sporadicamente anche la vipera comune e il colubro liscio.